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SENTIERO DEI CARBONAI

NB: Prima di affrontare gli itinerari proposti valutate bene la vostra preparazione tecnico-atletica in modo tale da poterli affrontare in sicurezza.

NB: L’ITINERARIO PROPOSTO VIENE SPESSO PERCORSO DA ESCURSIONISTI A PIEDI. SI RACCOMANDA LA MASSIMA PRUDENZA E IL MASSIMO RISPETTO NEI CONFRONTI DI QUESTI ULTIMI

”Il Sentiero dei Carbonai si snoda per circa 1 km in un’ area dove la produzione del carbone si è mantenuta viva fino agli anni ’ 50 e ’60. L’ antico sentiero e le costruzioni presenti (aie carbonili, una baita, una calchera) sono stati recuperati nell’ottica di promuovere una ricerca storico-etnografica sul taglio del bosco di Pezzaze. L’ intento è di riportare alla luce il racconto che i luoghi stessi rappresentano; i pannelli disposti lungo il percorso raccolgono i racconti tramandati oralmente per generazioni e l’analisi dei documenti conservati negli archivi locali: ricostruzioni della vita dei carbonai e della produzione del carbone.” Da: www.laviadelferro.it

Si raggiunge il Colle di S. Zeno attraverso la strada asfaltata da Pezzaze o lungo l’antica e ripida strada Romana dalla località Mondaro(GPS). Superato il rifugio prendiamo in salita a sx seguendo le indicazioni del 3V. Dopo circa 150 mt abbandoniamo il 3V e prendiamo a sx una sterrata in discesa (sbarra) che ci conduce alla malga Vivazzo con i suoi faggi secolari che lasciano a bocca aperta. Nel prato della malga proseguiamo verso l’appostamento di caccia e, tenendolo alla nostra sinistra imbocchiamo il sentiero nr. 329 dei Carbonai sul limitare del bosco. Il sentiero si presenta da subito ben battuto, con qualche passaggio un po’ tecnico su radici, mai troppo preoccupante, e un piccolo guado da effettuare a piedi con una breve risalita. Dopo il torrente il sentiero scende filante e senza difficoltà particolari lungo la val Cavallina. Il consiglio è quello di fermarsi di tanto in tanto ad ammirare le bellezze di questo ambiente, dai faggi secolari, fino alla favolosa cascata delle selle, visibile in lontananza da un affaccio panoramico. Il tratto finale, che risulta un po’ più difficoltoso a causa del fondo costituito da sassi smossi, potrebbe costringere a fare qualche pezzo a piedi, ma chie è dotato di buona tecnica e di una mountain bike fullsuspended non dovrebbe aver problemi ad affrontare in sella anche questo ostacolo. Giunti alla fine del sentiero imbocchiamo la sterrata in discesa che ci porta in prossimità della località Mondaro di Pezzaze, proprio sul tornante della strada che, in discesa porta alla SS 345.

Questo sentiero è inseribile all’interno di vari itinerari più ampi. Può essere, ad esempio la parte finale della discesa dal monte Guglielmo.

Viste alcune piccole disavventure di chi ha scaricato alcuni itinerari e li ha trovati troppo impegnativi fisicamente e/o tecnicamente, vi chiediamo di non improvvisarvi guide su percorsi che non conoscete...